Forse uno degli elementi di setup più curiosi per i neofiti, i mass dampers (letteralmente smorzatore a massa) hanno sempre contraddistinto gli assetti dei racers di tutto il mondo.
Ma cos’è un mass damper?
Partiamo da qualche cenno scientifico e storico.
I mass dampers non nascono nell’ambito automobilistico come gran parte delle soluzioni tecniche che troviamo oggigiorno sulle nostre Mini4WD, ma bensì da quello edilizio.
Con l’avvento dei grattacieli e altre strutture imponenti infatti si è dovuti ricorrere a un sistema per evitare oscillazioni indesiderate che potrebbero danneggiare all’edificio (oltre che causare il mal di mare pure sulla terra ferma!).
E quale modo per stabilizzare una massa in movimento (il grattacielo) se non contrastando il movimento con un’altra massa?
Nasce cosi il mass damper. Solitamente questi sono costituiti da enormi blocchi di calcestruzzo sospesi per mezzo di molle, liquidi o pendoli che scaricano l’oscillazione del grattacielo stesso, rendendolo più stabile.
Ma come ci siamo arrivati dal calcestruzzo appeso a un palazzo a una macchina in corsa?
La risposta ce la da Citroen. Infatti con l’arrivo della celebre 2CV e all’intuizione dell’Ing. Gregoire con i suoi “battenti ad inerzia”.
Altro non si trattata di una sorta di pesi che andavano a controbilanciare i rimbalzi della ruota e dell’ammortizzatore stesso. Questo perché nel momento in cui la molla tornava a scaricarsi, “spingendo” l’auto in alto, il peso andava a smorzare questa forza, attutendo in parte il rimbalzo.
Ed è cosi che succede con le nostre Mini4WD! Ma tempo al tempo. Rimettete a posto i cacciaviti che la lezione di storia non è finita!
Visto che i nostri amici d’oltralpe ne sanno una più del diavolo, hanno ripresentato questo sistema nel 2006.
Dove? Beh, nel Campionato Mondiale di Formula 1. Stavolta presentato da Renault, con la loro R25.
Questa volta i mass damper, composti da un peso oscillante tra i 9 e i 15 kg, fissato con una molla e posizionato all’interno del musetto, risultavano particolarmente efficaci per stabilizzare il muso della vettura in curva così da non farla “rimbalzare” sui cordoli.
Questo rendeva la vettura estremamente stabile e quindi più veloce.
Risultato? Campioni del mondo di Formula 1 nel 2006, anche se la FIA ha tempestivamente reso illegale qualsiasi tipo di pezzo mobile per mezzo della forza di gravità nelle vetture.
E qui arriviamo ai nostri giorni e ai nostri piccoli modelli.
Con l’avvento nel 2009 dei salti nelle piste e nelle competizioni Tamiya, la casa giapponese lancia sul mercato anche i mass damper. Sostanzialmente non si tratta altro che di un peso in alluminio che può variare di forma, dimensioni e conseguentemente di massa. Nulla di tecnologico, magico o ingegneristicamente all’avanguardia. Ma lavora esattamente come sulla Renault campione del mondo.
Qui sopra tutti (o quasi) i tipo di damper in commercio ad oggi.
Come utilizzarli quindi sulla nostra Mini4WD?
Partiamo da due concetti semplici: aggiungono peso (utile per ri-bilanciare ad esempio un telaio a motore frontale o posteriore) e contemporaneamente posso fungere da ammortizzatori.
Per fare questo devono essere montati in modo da potersi muovere liberamente soprattutto sull’asse verticale del telaio, per mezzo di viti, o altri sistemi.
Se calibrati con una corsa ideale, quando la macchina atterrerà, i damper, più leggeri della macchina stessa, saranno ancora in aria e toccheranno terra (o meglio, il telaio) in ritardo generando una spinta verso il basso che tenderà ad annullare il rimbalzo della macchina.
Questo significa più trazione (in quanto le ruote rimarranno più a lungo a contatto con la pista rispetto a una controparte in rimbalzo) e soprattutto più stabilità evitandoci un course-out doloroso dopo il salto.
Non è per nulla facile trovare il setup ideale, dipende da tantissimi fattori quali la pista, il telaio, la corsa che ha il mass damper e addirittura la mescola delle gomme che montiamo.
Una cosa certa è che come nelle controparti reali, il mass damper va montato preferibilmente con un baricentro più basso possibile, per evitare che il peso posizionato troppo in alto sbilanci troppo la macchina durante i salti.
Ottimale sarebbe ad altezza telaio o allo stesso livello degli assali delle ruote.
Altro fattore da considerare è la corsa:
Troppa poca corsa non metterà in funzione il concetto di smorzatore, rendendolo solamente un peso (pur sempre utile).
Troppa corsa porterà a un risultato inverso, portando il peso a fare da spinta verso l’alto e ribaltando di conseguenza la macchina in stile catapulta.
Per il resto è, come sempre questione di pratica, di prove e voglia di sperimentare sempre cose nuove!